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Umbria Jazz Weekend 2024

Si è conclusa da poco l’edizione 2024 di Umbria Jazz Weekend, appendice ternana del noto festival umbro e che, dopo qualche edizione in corrispondenza delle festività pasquali, sembra avere trovato una sua più idonea e stabile collocazione proprio attorno alla metà del mese di settembre, pur se ancora (sembrerebbe) in fase di sperimentazione riguardo a forma e sedi.  Anche quest’anno, infatti, per il secondo consecutivo, il festival ha puntato sulla formula dei concerti gratuiti e, forse come conseguenza di questa scelta, anche quest’anno il main stage non ha avuto la sua sede nella suggestiva location dell’anfiteatro romano bensì nella centrale piazza della Repubblica. Accanto al main stage molti altri locali (Baravai, Pazzaglia, Rendez Vous, Bon Ton, B-Side) hanno ospitato concerti con una dimensione più da jazz club senza dimenticare le altre location come il Molo 21 di Piediluco, il Circolo Lavoratori e le vie del centro storico di Terni.
Il programma ha presentato una ricca offerta di artisti di rilievo tra vecchie conoscenze e novità: citiamo Danilo Rea, Bombino, Les Amazones d’Afrique, Michelle David & True Tones, Alabama Mike, la street band Funk Off che ha ospitato sul palco Gianluca Petrella e Nadyne Rush, Peter Bernstein con Piero Odorici, Nico Gori con la sua swing band, l’hammondista Sam Paglia, Lorenzo Hengeller con Gianmarco Campagnoli, il quintetto Scannapieco-Geremia e i Lovesick trio.
La pioggia ha purtroppo interferito con alcuni dei concerti all’aperto del primo giorno, nessun problema ovviamente per quelli al chiuso o sul palco (coperto) di piazza della Repubblica.
Non siamo riusciti a seguire tutte le giornate né  tutti i numerosi concerti nelle varie venues, ma ci siamo concentrati su quelli del main stage della giornata di sabato, che proviamo a raccontarvi con parole e immagini.

Il primo atto della serata ha visto protagonista (in esclusiva italiana) la brava e convincente Michelle David la cui calda voce soul è stata validamente supportata dai True Tones in un repertorio che ha spaziato prevalentemente tra Blues e R&B, il tutto sempre su alti livelli di  qualità.

Sicuramente più insolito il secondo set, nel quale il chitarrista touareg Bombino, con la sua solida e originale tecnica chitarristica ben messa al servizio di un desert rock caratterizzato da sonorità particolari e proprie della musica sahariana, ha portato una ventata di Nord-Africa in una serata, per settembre, altrimenti insolitamente fredda.

Nel terzo atto è proseguito il viaggio alla (ri)scoperta delle radici africane della musica (jazz e non solo) iniziato, prima ancora che con Bombino, durante l’edizione estiva con Somi e Fatoumata Diawara. È andata infatti in scena l’interessantissima esibizione, originale ma al tempo stesso molto accattivante, del gruppo Les Amazones d’Afrique. Gruppo formatosi nel Mali e (come il nome suggerisce) al femminile, che ha visto, nei suoi dieci anni di vita, molti cambi di formazione; sul palco di Terni si è presentato composto da quattro cantanti, supportate da tre strumentisti ai quali era affidato prevalentemente il compito di mantenere durante tutto il concerto un tappeto di percussioni sul cui ritmo ipnotico si appoggiava la trama vocale intrecciata dalle cantanti. Sicuramente una esibizione riuscita e molto coinvolgente.

La serata (almeno per quanto riguarda il main stage) è stata conclusa da una formazione ormai iconica per la kermesse umbra: i Funk Off. La street band “made in Vicchio”, stavolta in versione più “statica”, si è prodotta nella consueta scatenata esibizione in salsa funk, impreziosita da due ospiti di eccezione come il trombonista Gianluca Petrella e la cantante Nadyne Rush.

Non sarebbe, infine, giusto chiudere senza almeno un assaggio dei concerti ospitati, in una dimensione più contenuta e intima, dentro o fuori i vari locali della città. Affidiamo il compito di rappresentanza al duo Lorenzo HengellerGianmarco Campagnoli.

Appuntamento a Orvieto, dal 28 dicembre 2024 al 1 gennaio 2025, per Umbria Jazz Winter.

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