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Robbie Williams

Su Netflix dall’8 novembre si può trovare una miniserie sul cantante Robbie Williams, sono solo quattro puntate ma bastano per avvicinarci a quest’uomo e scoprendo un affetto verso di lui per quello che ha passato e che al tempo, un po’ perché molte di noi erano piccole e non capivamo bene tutti i termini che gli attribuivano e un po’ perché oh un componente di una boyband che non fa un po di casini che cantante rock sarebbe!?
Il documentario è girato a casa sua, lui semi sdraiato a letto con solo boxer e maglietta, che guarda dal portatile i filmati di quello che poi diventerà la miniserie.
Si inizia dal 1993, ve l’ho detto che eravamo piccole, con la puntata intitolata Sballiamoci e la nascita dei Take That.
insieme non durano molto, anche per incomprensioni con il leader del gruppo, Gary.
quindi inizia o cerca di iniziare la sua carriera da solista. l’incontro con l’autore e musicista Guy Chambers cambiano la sua vita e anche l’aver scritto una canzone di successo come Angels ha aiutato a lanciarlo molto in alto.
Nel secondo episodio lo seguiamo nel tour che lo ha portato in Europa dove le cose vanno benissimo, esce anche il singolo Rock DJ, col video indimenticabile in cui lui inizia a togliersi strato dopo strato di pezzi di corpo fina rimanere solo scheletro.
In Europa come dicevamo va alla grande ma è dall’Inghilterra, la sua patria che arrivano le critiche . E sono quelle che lui ascolta. Scavano dentro di lui ansia e insicurezza.
Mentre il Robbie di adesso rivede le immagini di sé soffre di nuovo, rivivere quei sentimenti gli fanno ancora male dentro. Commenta così all’inizio del terzo episodio “sto per vedere una persona che va incontro ad un esaurimento nervoso”.
Lui e Guy dopo tanti anni di amicizia e collaborazione si separano, Robbie vuole il controllo su tutto e col suo autore non riesce ad averlo.
lo seguiamo nel tour in giro per il mondo ma qualcosa in lui non va bene e a Leeds succede un disastro. Nel lancio del nuovo singolo “Rudebox” la stampa inglese lo massacra. “Peggior canzone di sempre” la definiscono.
Mentre da noi e in Europa il tour va alla grande in Inghilterra non la pensano cosi. Quando viene il momento di esibirsi nella sua terra ha paura. Il concerto di Leeds viene trasmesso in diretta e nei cinema e lui ha un attacco di panico che dura per tutto il tempo. Ci colpiscono i suoi occhi, ripresi in primo piano. spalancati, atterriti. come se chiedessero aiuto.
Robbie alla fine del concerto decide di fermarsi, prendersi una pausa.
Per poi tornare, come sappiamo, guarito e di nuovo in grado di regalare emozioni.
Nella serie sono raccontati anche i suoi amori, e la parentesi, importante, nel rehab.
Vi consiglio di vederla, anche se non siete stati fan dei Take That o di Robbie. Perché vi toccherà il cuore.
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