Report di Camillo Alberini
L’apertura della serata è affidata all’artista emergente Moonari, che propone il suo repertorio in formazione minimal. Canta, suona tastiere e percussioni elettroniche, accompagnato da un chitarrista e una corista. Riesce a conquistare il pubblico con semplicità e qualità, con la bellezza delle canzoni.
È l’introduzione ideale per Margherita Vicario e la sua band, che irrompono sul palco tutti vestiti di bianco, come a preannunciare la freschezza dei contenuti e delle emozioni che sapranno regalare ai fortunati presenti. I primi brani scorrono subito coinvolgenti.. tra l’aggressivitá di Ave Maria e la leggerezza di Come Va.
Margherita inizia presto a instaurare un dialogo con i fan, abbattendo qualsiasi barriera attraverso la sua prorompente trasparenza.
Si confronta dal palco, saluta mamma, i numerosi bambini nelle prime file, gestisce in modo esilarante una pausa forzata dovuta ad un problema tecnico, per il quale dovrà spostare il brano Canzoncina in fondo alla scaletta.
E poi ancora si stupisce se il pubblico conosce le canzoni più recenti, si racconta, è irriverente e blasfema, è divertente. Si commuove quando esegue la colonna sonora del film Gloria, accompagnata al piano dalla tastierista Cristiana Della Vecchia, la colonna portante della band.
Chiude il concerto accontentando alcune richieste con chitarra e voce, per poi finire sulle note esplosive del coro di Pincio, da cantare tutti insieme all’infinito.