Non avevo mai letto niente di Pif e devo dire che mi sono divertita tantissimo con questo romanzo. Ogni tanto ridevo da sola, i miei figli devono aver pensato: mamma è impazzita!
Un romanzo che parla d’amore o meglio della ricerca dell’amore, con un stile scorrevole, un linguaggio attuale, reale. Personaggi che potresti incontrare veramente nella vita. Leggetelo e poi ditemi chi di voi non ha mai incontrato un Gianfranco, un Carlo o un Flavio, per non parlare di Arturo, il protagonista.
Pif è riuscito, secondo me, a creare non un banale romanzo d’amore, ma una storia a tratti esilarante, ironica, ma allo stesso tempo anche un po’ amara: eh sì perché mentre ridevo per le vicende di Arturo pensavo: Arturo sei veramente un “povero idiota”! Del resto si definisce lui stesso così! Perché pensavo così, mentre ridevo? Perché forse l’anima gemella ce l’aveva lì, sotto gli occhi…
Ma veniamo al dunque:
Chi non si è mai chiesto almeno una volta: l’anima gemella esiste? Esiste davvero l’altra metà?
La troverò mai? L’ho già trovata?
E più o meno tutti siamo cresciuti con l’idea che l’anima gemella sia solo una.
Ne è convinto anche Arturo.
Arturo ha quasi 40 anni, lavora in una multinazionale, non ha figli, non è sposato, non è fidanzato.
Deve fare i conti con una certa timidezza e ama le citazioni letterarie.
È attratto (ricambiato) da Olivia, la ragazza della mensa, ma come spesso accade quando si ha qualcosa di bello vicino non lo si apprezza mai abbastanza o lo si fa troppo tardi.
Alla soglia del suo quarantesimo compleanno, Arturo si rende conto che gli manca qualcosa, che vorrebbe l’amore: questo suo desiderio però non lo porta verso Olivia (eh no, sarebbe troppo semplice) lo porta verso un’app per incontrare l’anima gemella, sviluppata da un suo ex compagno di classe (molto odiato a suo tempo) che per caso ha incontrato in azienda e che vista la sua disperazione inserisce Arturo nel programma di sperimentazione. Verrà fuori che il nostro protagonista ha 7 anime gemelle sparse per il mondo!
Arturo, come un moderno picaro, parte all’avventura per conoscerle tutte: andrà a Siena, poi in Norvegia, a Lecce, in Groenlandia, in Inghilterra. Sarebbe dovuto andare anche a Dubai e a Istanbul, ma alla fine desiste. E per fortuna, altrimenti sarebbe stato, oltre che solo, anche povero!
Questi viaggi sono una delle cose più divertenti che ho letto ultimante!
Andranno a buon fin queste avventure? Ve lo lascio scoprire da soli.
Arturo si era posto la domanda: ma veramente l’anima gemella si trova grazie a un algoritmo? Si trova così a tavolino?
L’anima gemella, forse la trovi quando ami una persona pur sapendo che ce ne potrebbero essere altre mille adatte a te. La trovi quando lasci andare l’idea di perfezione, la paura dei problemi, delle rotture, degli scontri. La trovi quando hai una paura folle, ma decidi di farla funzionare, quella storia.
E quindi il nostro Arturo? Avrà capito tutto questo dai suo viaggi, dalle sue ricerche?
Un finale sorprendente, un finale aperto ma che allo stesso chiude il cerchio, un finale che mi ha reso felice.
Io alla fine ho fatto il tifo per Arturo. Perché Arturo siamo un po’ tutti noi: tutti un po’ “poveri idioti alla disperata ricerca d’amore”. O no?