“Keine Strasse“, il debutto dei Wake up in the cosmos, è un viaggio musicale coinvolgente e avvolgente nel labirinto di una mente nebulosa ed ossessiva. Il disco offre un’esperienza sonora sfaccettata, conducendo l’ascoltatore attraverso un mix di emozioni contrastanti e scenari sonori unici. Una confusione nata spontaneamente nel cosmo che aveva solo la necessità di essere raccontata. … Un cosmo che tende al disordine.
“Keine Strasse“ si distingue per la sua originalità e la capacità di trasportare l’ascoltatore in un viaggio senza confini. I Wake up in the cosmos dimostrano di possedere una maestria nell’esplorare le molteplici sfaccettature delle emozioni attraverso la loro musica, creando un album che cattura l’attenzione e lascia un’impronta duratura.
Il percorso inizia con “When I was ten“ un brano che, con influenze garage, offre una pedalata spensierata nell’infanzia irrequieta del protagonista. La traccia cattura il passato con un testo evocativo, introducendo il tema del viaggio senza una meta definita.
“Keine Strasse“ si presenta come un’opera strutturale, un crescendo di suoni taglienti, riff ridondanti e caos che racconta il dolore di un amore non corrisposto. La canzone trasmette il disagio profondo che solo un fantasma può provare, creando un’atmosfera avvincente e intensa.
“Ziggurat“ emerge come il punto culminante del disco, offrendo un’esperienza sperimentale e un viaggio sonoro nella Mesopotamia. L’apparente distanza da tutto e da tutti si trasforma in un incubo, con anime dannate che cercano di ostacolare l’ascesa verso la salvezza, portando l’ascoltatore a riflettere sulla complessità della realtà.
“Berenice“ rallenta il ritmo, introducendo una ballata psichedelica intrisa di delay e riverberi, dipingendo nottate insonni vissute fra sogni e ricordi.
“Sensual Crime” offre un delirio ossessivo attraverso un sound che trasporta direttamente nella Louisiana, creando un’atmosfera coinvolgente e avvolgente.
“Outside-Inside” rappresenta una lotta interna, esplorando il dualismo tra pensieri e desideri attraverso un’alternanza di rimbalzi dinamici ed energici. Il brano contribuisce a mantenere alta l’intensità dell’album, mantenendo l’ascoltatore coinvolto fino alla fine.
“Fruhstucken” chiude il cerchio dell’album in modo magistrale, offrendo un brano introspettivo, tetro e complesso. La traccia disillude e distrugge l’amore, mettendo in risalto la profondità emotiva e la versatilità della band
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