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Joe Cocker: una vita in musica

Quando stavo pensando alla rubrica da pubblicare, mi si è accesa una lampadina.

Oggi 20 Maggio, sarebbe stato l’ottantesimo compleanno di Joe Cocker (John Robert Cocker), nato a Sheffield in Inghilterra nel 1944.

Di sicuro è stato una delle voci più distintive e potenti del rock e del blues.

La sua carriera, iniziata nei primi anni ’60, è stata segnata da successi straordinari, battaglie personali e una perseveranza che lo ha reso una leggenda.

La sua passione per la musica nacque in giovane età.

Iniziò la sua carriera, nei club locali di Sheffield con la sua prima band, i Cavaliers.

Dopo aver cambiato nome in Vance Arnold And The Avengers, la band cominciò a guadagnare notorietà suonando cover di classici del soul e del blues.

La svolta perònella sua carriera , arrivò quando incontrò il produttore Denny Cordell.

Nel 1968, Cocker registrò una cover di With A Little Help From My Friends dei Beatles, che raggiunse il numero uno nelle classifiche britanniche.

Questa versione, caratterizzata dalla sua voce graffiante e dall’assolo di chitarra di Jimmy Page, divenne un classico immediato.

Il successo della canzone catapultò Cocker alla fama internazionale.

Partecipò al leggendario Festival di Woodstock nel 1969, dove la sua esibizione carica di emozioni divenne uno dei momenti più memorabili dell’evento.

Negli anni successivi, continuò a produrre hit come Delta Lady e She Came In Through The Bathroom Window che consolidarono il suo status di star.

Nonostante il successo, la carriera di Cocker però, fu segnata da problemi personali, inclusi l’abuso di alcol e droghe.

Negli anni ’70, questi problemi minacciarono di distruggere la sua carriera.

Nonostante le varie vicissitudini, riuscì a trovare la forza per superarle grazie anche al supporto di amici e colleghi.

Gli anni ’80 infatti, segnarono una rinascita per lui.

Con l’uscita dell’album Sheffield Steel nel 1982 e la hit Up Where We Belong in duetto con Jennifer Warnes per la colonna sonora del film Ufficiale E Gentiluomo, tornò prepotentemente sulla scena musicale.

Negli anni successivi, continuò a pubblicare album di successo e a esibirsi in tutto il mondo, affermandosi come uno degli artisti live più apprezzati.

Joe Cocker continuò a esibirsi fino agli ultimi anni della sua vita, mantenendo una presenza scenica energica e coinvolgente.

Morì il 22 Dicembre 2014, a 70 anni, nella sua casa in Colorado, a causa di un cancro ai polmoni.

L’eredità musicale di Joe Cocker è immensa.

La sua voce unica e il suo stile inconfondibile, hanno influenzato generazioni di musicisti, Zucchero è uno di questi.

Le sue interpretazioni appassionate e la sua capacità di infondere emozioni in ogni nota, lo hanno reso una figura indimenticabile nel panorama musicale.

Cocker non è stato solo un cantante, ma un vero e proprio narratore, capace di trasformare ogni canzone in una storia sentita e vissuta.

La sua musica continua a vivere, ricordandoci la forza e la bellezza dell’arte di Joe Cocker.

Un uomo che, con la sua voce e la sua anima, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della musica.

Se vi capita, cercate online il video che lo ritrae in veste di ospite con John Belushi, al Saturday Night Live.

Sulla scena c’erano l’originale e la parodia, perfettamente uguali.

 

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