I “Carne”, nati inizialmente come duo composto da Nicola Begnardi e Mirko Carnevali, diventano una band poliedrica che si completa con l’aggiunta della batteria (Paride Mangiagalli) e di una seconda chitarra.
In questa intervista con la band “Carne”, esploreremo “Sarebbe tutto semplice“, un brano che delinea il tema del cambiamento e dei ricordi che persistono nonostante le avversità.
Il gruppo descrive “Sarebbe tutto semplice” come “un piccolo viaggio di tre minuti nei ricordi personali e intimi di ognuno di noi, di quello che probabilmente avrebbe potuto essere ma poi non è stato, di quello che non abbiamo dimenticato ma che forse ha dimenticato noi”.
Attraverso la loro musica, il gruppo ci conduce in un viaggio intimo e riflessivo, offrendoci una prospettiva unica sull’esperienza umana.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre principali influenze musicali?
I CARNE nascono dalla passione che le nostre famiglie ci hanno trasmesso fin da piccoli per la musica. Siamo ” figli ” degli anni 80 e 90, tutte le influenze musicali di quel periodo, sia italiane che straniere ci hanno reso un po’ quello che siamo oggi.
Come gestite il lavoro di gruppo e la collaborazione all’interno della band? Ci sono dei ruoli specifici che ognuno di voi svolge o preferite lavorare in modo più fluido e spontaneo?
Preferiamo lavorare in modo più fluido e spontaneo, l’importante è che ci sia entusiasmo ed emozione perché, quando ci sono questi due elementi, siamo convinti che questo ”arrivi”.
“Sarebbe tutto semplice” è il vostro nuovo singolo. Vorrei approfondire il significato dietro il titolo della canzone. Cosa intendete esattamente con “Sarebbe tutto semplice” e quale messaggio volete trasmettere attraverso questo brano?
In realtà ci farebbe piacere che chiunque ascolti ”Sarebbe tutto semplice” riesca a vederci qualcosa di proprio. Sarebbe bello se ascoltandola ognuno riuscisse a vivere una propria emozione personale.
E riguardo al videoclip di “Sarebbe tutto semplice“, potete raccontarci di più sulle riprese e sull’ambientazione?
Abbiamo avuto la fortuna di poter girare il video a “Villa La Personala”, una villa intima e meravigliosa, ci è sembrata fin da sùbito perfetta per il brano. L’idea del bianco e nero rievocava un ricordo ancora vivo nel cuore e nei pensieri, ma comunque passato.
Il brano sembra avere un’atmosfera molto intima e personale. Qual è il vostro processo creativo quando si tratta di scrivere canzoni così profonde e riflessive?
Abbiamo la fortuna di avere un team di lavoro molto forte. Quando c’è stato fatto sentire il brano, lo abbiamo sentito come cucito sulla nostra pelle. Ringraziamo il nostro produttore artistico Luca e tutti gli autori per questa possibilità.
Quali sono le vostre aspettative e ambizioni per il futuro della band? Dove vi vedete tra cinque o dieci anni?
Sicuramente, fare più musica possibile. Dopo il periodo storico appena trascorso cerchiamo sempre di concentrarci a vivere il presente. Pensare dove potremmo essere tra cinque/ dieci anni non è trai nostri pensieri, vogliamo goderci il presente senza troppe aspettative. Tutto quello che verrà in più sarà oro colato.