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Intervista ai Zagreb

Con il loro quinto lavoro, gli Zagreb firmano un EP che è un pugno nello stomaco: diretto, ruvido e senza compromessi. Terra Bruciata condensa rabbia e riflessione in cinque tracce che raccontano i mali della società contemporanea con crudo realismo.

Si parte con Satelliti, un brano intenso che affronta il femminicidio con uno sguardo disturbante ma necessario. Stai Attento e Vorrei Vedere Voi spingono sull’acceleratore, tra ansie generazionali e dichiarazioni di resilienza. Poi arriva Magnifica, dove il rap di Silek si fonde ad un rock esplosivo, regalando una dimensione inedita al lavoro. Chiude Non Dimenticare, intima e struggente, perfetta per tirare le somme di questo viaggio emotivo.

Con Terra Bruciata, gli Zagreb dimostrano che il rock italiano ha ancora molto da dire. Da ascoltare tutto d’un fiato.

Abbiamo intervistato Alessandro Novello (voce e autore di Zagreb) per scoprire il dietro le quinte di un EP che brucia di emozioni e riflessioni.

Dopo dieci anni di carriera e cinque dischi, cosa rappresenta “Terra Bruciata” per voi?

Ciao a tutti gli amici di 100Decibel e benvenuti a Zagreb. Terra bruciata rappresenta l’ennesimo tassello che compone il viaggio incredibile di questa super band che da ben 10 anni non smette di produrre, suonare e provare a farsi sentire. Siamo in continua produzione, evoluzione, abbiamo idee e voglia di sperimentare.

Il titolo “Terra Bruciata” evoca immagini potenti. Qual è il suo significato per voi?

Crediamo che al giorno d’oggi ci sia ben poco di cui esser orgogliosi, le nostre terre sono sempre più aride e gli stati d’animo sempre più tristi. Stiamo coltivando ignoranza, intolleranza e troppa leggerezza, stiamo bruciando quel poco di buono che i nostri “antenati” hanno con cura costruito. Le nostre città sono un ammasso di cemento, i rapporti umani sono sempre più poveri… sfruttiamo la nostra musica per raccontarlo e in qualche modo sensibilizzare al cambiamento.

Ogni brano del disco ha un’identità forte. Cominciamo da “Satelliti”: come è nato questo pezzo?

Con questo brano vogliamo raccontare quei rapporti tossici che si instaurano soprattutto nelle nuove generazioni, rapporti che hanno sempre meno dialogo e caratterizzati da una scarsa complicità. Il brano Satelliti è stato prodotto a Ferrara da Andrea Sologni (Gazebo Penguins) presso lo studio di Federico Viola: una produzione molto curata sia nella struttura che nel testo, una grande esperienza!

Con “Stai Attento” toccate un altro tema universale: la paura. Come avete lavorato su questo brano?

Anche questo brano è stato prodotto da Sologni ed è il primo singolo uscito per questo nuovo EP “Terra bruciata”. Un brano molto fresco e di impatto che vuole raccontare in un certo senso la “paura di essere”, quel costante chiedersi di stare attenti a tutto, che in qualche modo, in questa nuova società colma di falsità e violenza, ci sta!

In “Vorrei Vedere Voi” c’è una forte componente autobiografica. Quanto c’è di voi in questa traccia?

È proprio così! Abbiamo sintetizzato in una canzone tutte le difficoltà che si affrontano quando si decide di inseguire un sogno, in questo caso la musica, ma non solo. La passione spesso porta a grandi illusioni e troppo poche soddisfazioni; per noi Zagreb non è solo un progetto che richiede grandi sforzi, è soprattutto una famiglia in cui ci rifuggiamo sempre molto volentieri. 

“Magnifica” vede la collaborazione con Silek, un rapper della scena underground. Come è nata questa idea?

Da diversi anni lavoriamo su collaborazioni, crediamo che la contaminazione sia fondamentale per continuare un percorso musicale come il nostro. Abbiamo lavorato con Pierpaolo Capovilla, Omar Pedrini, diversi produttori artistici, ora con Silek. Avevamo bisogno di nuovi stimoli, nuove sfide, per questo ci siamo fatti trasportare dalle incredibili rime che questo artista propone da molti anni. Un lavoro riuscito molto bene, mescolare il rock al rap è un segno indelebile del nostro cammino in questa terra sempre più bruciata della musica in Italia.

Chiude l’EP “Non Dimenticare”. Perché avete scelto questa traccia come conclusione?

Questo brano è stato il primo prodotto di questo nuovo EP, una ballad molto fluida che racconta la storia di una coppia che, attraverso il proprio dolore, non smette di farsi del male. Due folli che amano ferirsi di continuo, senza prendere la decisione di lasciarsi. Ultimo brano della tracklist in quanto “forse” rappresenta il nostro viaggio in Zagreb, la passione che logora ma che fa anche stare bene.

Avete registrato l’EP in tre studi diversi. Quanto ha influito questa scelta sul risultato finale?

Dieci anni di rock ci hanno permesso di conoscere un sacco di gente, dagli stronzi a quelli che poi sono diventati parte integrante della band. Abbiamo quindi sfruttato questi preziosi rapporti per provare a lavorare su un disco ricco di sfumature, suoni diversi, strutture e idee contrastanti. Ricordiamo quindi l’Animal House Studio (Ferrara) di Federico Viola, il Riviera Studio (Venezia) di Francesco Scarpa e il Phonix Studio (Padova) con Ivan Zora.

Cosa vi augurate per questo nuovo capitolo della vostra carriera?

Facciamo dischi per suonarli dal vivo, questo ci fa sentire vivi e il palco è la nostra casa. Abbiamo in programma di chiudere questo EP facendolo diventare un disco nel 2025, quindi seguiteci e venire a trovarci a Zagreb! LOVE

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