Con il nuovo album Indietro Tutti, Il Sogno della Crisalide firma un lavoro che è, al tempo stesso, un viaggio nostalgico e una critica tagliente al presente.
Disponibile dal 22 novembre sotto etichetta Gallia Music, l’album raccoglie nove tracce che oscillano tra elettronica anni ’80, rock anni ’90 e sonorità doo-wop anni ’50, costruendo un ponte tra passato e presente con una consapevolezza tutta contemporanea.
L’album non si limita a essere una celebrazione della musica vintage, ma utilizza il passato per mettere in discussione il presente. È un lavoro ricco di contrasti, che alterna leggerezza e profondità, ironia e serietà, lasciando spazio a una varietà di riflessioni. Con una produzione che mescola sapientemente elementi analogici e digitali,
Il Sogno della Crisalide dimostra di avere una voce riconoscibile nel panorama musicale italiano.
Dall’intro strumentale San Junipero, che prende spunto dall’omonima puntata di Black Mirror, si viene trasportati in un universo musicale che evoca decenni storici idealizzati, ma con uno sguardo critico. Il brano d’apertura prepara il terreno per un ascolto che scava nelle contraddizioni della nostalgia, mostrando come il rifugiarsi nel passato possa trasformarsi in una prigione.
Tra i momenti più incisivi troviamo Tutti Esauriti, il singolo che accompagna il disco in radio. Con ironia graffiante, il brano mette in discussione l’ossessione per l’apparenza e la cultura dell’happy selfie, dipingendo un ritratto realistico di una società sovraesposta e incapace di fermarsi. Le liriche pungenti si fondono perfettamente con una melodia che rende questa traccia uno dei punti più forti dell’album.
Un altro brano di spicco è Chiedi a Chat GPT, che affronta l’impatto delle intelligenze artificiali. In un’epoca in cui la tecnologia promette di migliorare le nostre vite, Il Sogno della Crisalide si interroga su come questa stessa innovazione rischi di spegnere le “intelligenze naturali” e il pensiero critico. È una riflessione provocatoria, servita con una melodia accattivante e una dose di ironia tagliente.
Tra le tracce troviamo anche momenti più intimi e introspettivi, come Le Due Metà, che chiude l’album con una riflessione sul passare del tempo e sul desiderio di congiungere passato e presente senza restare bloccati nel mezzo. La malinconia di questo pezzo riecheggia nelle note, offrendo un epilogo che completa il viaggio emotivo del disco.