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“Il sol dell’avvenire” speranza e accettazione del tempo che passa

Nanni Moretti è regista e protagonista del suo 14mo film. Nella pellicola Giovanni (Nanni Moretti) fa un film ogni 5 anni e questa volta ha fatto un film “sovversivo”, così definito da Pierre (Mathieu Amalric).

“Il sol dell’avvenire” sarà in concorso al Festival di Cannes 2023.

Giovanni è un regista impegnato nella realizzazione del suo nuovo film. La moglie Paola (Margherita Buy), anch’essa occupata nel settore cinematografico, è sofferente per la relazione con il proprio marito ed è alle prese per la prima volta con la produzione di un film non del marito. Intanto, la storia personale si intreccia con le scene del film che Giovanni sta girando: la trama attiene alla reazione di una sezione locale del Partito Comunista Italiano alla rivoluzione ungherese del 1956.

Il film di Giovanni segue il conflitto tra il personaggio interpretato da Ennio (Silvio Orlando), segretario di un circolo romano del PCI e redattore dell’Unità, e la moglie comunista, interpretata da Vera (Barbora Bobulova). La moglie solidarizza immediatamente con la causa ungherese mentre il marito aspetta che sia il partito a prendere posizione e non manca di allinearsi con essa.

Tra un ciak e l’altro del principale film sul comunismo, Giovanni in alcuni momenti si identifica nei protagonisti di un altro film musicale che desidera girare dopo questo. In questa visione, un ragazzo e una ragazza, innamorati, guardano Fellini al cinema. Dietro di loro, il regista suggerisce i gesti e le parole.
Fellini, del resto, è evocato in questo film in tutte le maniere: il circo, Cinecittà, la sequenza finale de La dolce vita – Marcello e la bambina sulla spiaggia di Ostia – e poi la sfilata finale.

È un Moretti fragile e geniale che si mette in gioco tra gelati e antidepressivi, portando sullo schermo tutto sé stesso, le manie e le passioni facendo i conti con sé e con quello che il pubblico si aspetta da lui.

I film di Moretti non sono mai solo un film, sono dibattiti esterni e viaggi interiori, “Il sol dell’avvenire”, in particolare, è un film sul cinema e sulla libertà, leggerezza e consapevolezza dei sentimenti. I rapporti umani e sociali rappresentano un quadro completo della personalità del regista.

“Il sol dell’avvenire” è anche un film di denuncia cinematografica, quasi un velato disprezzo nei confronti di un cinema che si rifugia sempre più nelle piattaforme streaming. Nonostante tutto, il lavoro di Moretti rappresenta un perfetto mix di tutte le più grandi trovate dell’autore messe insieme come in un medley finale.
Tutto è condito con dalla musica d’autore, da sempre colonna portante dei film di Nanni Moretti: lo spettatore assiste ad alcune sequenze in cui i personaggi cantano e ballano, come se si trovassero in un musical di Noemi, Franco Battiato e De Andrè.

Nanni Moretti “Il cinema non si fa solo per compiacersi di raccontare una brutta realtà. Il cinema si fa anche per sognare una bella e diversa realtà. Questi sono i sentimenti con cui nasce questo film. È una pellicola sul cinema, ma nasce anche da un sentimento politico”.

Interpreti: Nanni Moretti, Margherita Buy, Silvio Orlando, Barbora Bobulova, Mathieu Amalric, Jerzy Stuhr, Teco Celio, Valentina Romani. Girato a Cinecittà e prodotto dalla Sacher Film e da Fandango con Rai Cinema.

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