Sabato scorso il Defrag ha ospitato una serata capitolina all’insegna del death metal più feroce e autentico. L’evento, attesissimo dai fan, ha visto un nome storico come i Cancer celebrare il 35° anniversario di “To The Gory End”, il disco d’esordio che li consacrò a suo tempo come una delle formazioni di riferimento della scena estrema.
Già dalle prime ore della serata, il locale era gremito da un pubblico variegato: giovani appassionati pronti a scoprire dal vivo la potenza del combo britannico e veterani della vecchia scuola, cresciuti con i suoni brutali degli anni d’oro del death metal. Un’atmosfera carica di aspettative che è esplosa fin dalle esibizioni delle band di supporto.
A dare il via alle ostilità sono stati i Mass Strangulation, gruppo molisano ma dalle tinte sonore svedesi che ha saputo scaldare i presenti con il loro sound aggressivo e serrato, ricordando a tratti nientemeno che i Grotesque. Brani ispirati agli omicidi seriali più efferati e un muro sonoro devastante hanno immediatamente catturato l’attenzione del pubblico, dando inizio a una serata incendiaria.
Subito dopo è stato il turno dei Taxidermia, band avellinese portatrice di un death metal old school potente e coinvolgente. Il loro show ha consolidato l’energia crescente della serata, portando i presenti a un livello di eccitazione ancora maggiore, anche se, ad onor del vero, i brani sono sembrati un po’ troppo uniformi e l’esecuzione, a parer mio, poco coinvolgente.
Quando John Walker e il resto della ciurma sono saliti sul palco, il Defrag è esploso in un boato incontrollabile: Walker, unico membro originale rimasto, ha guidato i suoi compagni attraverso un set devastante, riproponendo alcuni brani di “To The Gory End” con una carica e una ferocia impressionanti. Brani storici come “Blood Bath”, “Tasteless Incest” e la title-track hanno scatenato un pogo incessante tra il pubblico, che non ha mai smesso di agitarsi per tutta la durata dello show.
Non sono mancati momenti dedicati ad altri capitoli della loro , con pezzi tratti da “Death Shall Rise” e “Shadow Gripped“, che hanno ulteriormente esaltato la folla. La band ha suonato per un’ora intensissima, senza tregua, con un muro sonoro che ha travolto i presenti dall’inizio alla fine, ma tutto assolutamente discernibile, ogni riff era al posto giusto, così come ogni singolo assolo di chitarra e idem per gli stacchi di batteria.
Il gran finale ha visto i Cancer tornare sul palco per due bis esplosivi: “Open the Gates” e “Cancer Fucking Cancer”, chiudendo così il concerto in un’apoteosi di violenza sonora e partecipazione totale di tutti i presenti.
Quando le ultime note si sono spente e i Cancer hanno salutato il pubblico, il Defrag ha risuonato di applausi e ovazioni. La band ha lasciato il palco consapevole di aver scritto un’altra pagina notevole nella storia di questo loro tour, confermando ancora una volta il loro status di leggende del death metal. Una notte in cui il tempo sembra essersi fermato, riportando tutti alle radici del Death Metal delle origini.
a cura di
Fabio Babini