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Gossip al Villa Ada Festival

Report a cura di Alessandra Tremoni e Sabrina Vani

Una meravigliosa dimensione quella del Villa Ada Festival che ogni anno cerca di portare artisti culturalmente importanti all’interno di una manifestazione che coniuga l’amore per la natura, data da una location splendida, e la voglia di mettere al centro delle estati romane il talento di diverse band nazionali ed internazionali.
Era passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ci siamo immersi nel mondo dei Gossip, in questi casi ci si avvicina sempre con cautela ad una data live, eppure eccoli qui, traboccanti di vita, i Gossip conservano ancora il loro spirito punk che sfuma in una discoteca dando un enorme abbraccio alle vibrazioni gospel.
Beth Ditto purtroppo sta evidentemente male, lo afferma subito, quando parla sembra che la voce stia per andare via… poi però ritrova la forza e canta come se niente fosse per quasi tutta la durata del concerto, dove ha chiesto supporto al pubblico giusto ogni tanto per potersi riprendere. Lei è una vera forza, inneggia con semplice e diretta follia alla celebrazione delle proprie personalità, sessualità, al diritto di non sentirsi sbagliati se la società continua a cercare di etichettare le persone sminuendone così la carica vitale. Invita sul palco una futura sposina che si trova li per il suo addio al nubilato e cerca di capire… “prenderai il cognome di tuo marito? Ah no terrai il tuo? Brava secondo me fai bene!”
Nel mondo moderno in cui tutti ti dicono cosa devi essere, i Gossip hanno una risposta molto semplice: sii te stesso.
E questo è un messaggio potente che afferma di nuovo la vita e il suo senso più profondo, il peggior incubo del conservatorismo che ultimamente si riaffaccia un po’ ovunque…
In un altro intermezzo racconta di aver suonato proprio il giorno prima in un paesino minuscolo in Toscana, dove delle brave nonne italiane hanno nutrito la band con tanta buona pasta.  Ci siamo volute documentare e il concerto in questione non era una loro tappa qualsiasi, ma la partecipazione ad un secret festival per il solstizio d’estate organizzato da sua maestà il mega produttore musicale Rick Rubin, che aveva già lavorato con loro in passato. In poche parole abbiamo perso l’evento dell’anno a poche centinaia di chilometri da Roma! Ahhhrgh!!!
Negli ultimi brani della scaletta Beth ha iniziato ad essere troppo sofferente ma nonostante questo ha fatto del suo meglio per regalare The Cross sul finale.
Ci siamo consultate sul bilancio totale della serata mentre la gente stava andando via. Eravamo felici, soddisfatte e piene di influssi positivi, e ci siamo chieste quanti critici musicali dell’ultimo minuto (cioè i cosiddetti fruitori di evento da mofo o inutili nerd da performance perfetta) si sarebbero forse lamentati per  la performance a tratti ostacolata dal suo stato di salute. In più non si può dire che ci fosse il pienone, eppure l’unica conclusione sensata e dettata dal cuore è stata questa: un concerto riuscito non è dato dal numero di persone presenti, ma da quante ne sono rimaste felici. Questa è la vera cifra del successo.
Non sappiamo quanto ci sia di lei o dei suoi “personaggi” su quel palco, ma per il senso di libertà e leggerezza che trasmette, Beth Ditto in ogni caso è l’amica che tutti dovremmo avere.

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