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Depeche Mode: godiamoci Memento Mori.

Mancano poco più di tre mesi alle tappe italiane del tour dei Depeche Mode, che li vedranno protagonisti a Roma, Bologna e Milano.

In attesa di vederli e ascoltarli dal vivo, l’attenzione è sul primo album registrato da Dave Gahan e Martin Gore dopo la scomparsa di Andrew Fletcher.

Parto con il dirvi che non è disco di facile ascolto, per capirci non è una raccolta di Bubblegum Music.

Sono 50 minuti di grandi emozioni che mi sono goduto in loop a casa, in macchina e sul telefono dal giorno dell’uscita.

Per capire un disco devi entrarci dentro, senza distrazioni.

Molti hanno pensato che il titolo fosse un omaggio al compagno scomparso, invece così non è, tutto era stato deciso in precedenza.
Fletch per anni è stato il collante della band, quello che metteva in contatto Gahan e Gore e quello che in pratica era un po’ l’ingegnere del suono.

Le composizioni invece erano tutte appannaggio della coppia Gore/Gahan, ed erano già state abbozzate prima di quel tragico 26 Maggio.

Per un attimo il progetto era stato quasi accantonato, la notizia della morte improvvisa di Fletch aveva sconvolto in particolar modo Dave, poi però quasi segno di rispetto, il lavoro è andato avanti.

Egoisticamente posso dire per fortuna, perché secondo me è forse il più bello di questi ultimi vent’anni della loro storia.

Se li avete amati quando erano elettronici e scuri, in questo disco ritroverete molte di quelle atmosfere.

La canzone che apre il disco è spiazzante, si intitola My Cosmos Is Mine ed è davvero cupa e potente.

Al primo ascolto ti verrebbe voglia di skippare, di passare alla traccia successiva, poi però ti entra dentro come se la ascoltassi da sempre.

A quel punto è tutto in discesa, una dopo l’altra le canzoni raccontano la loro storia, attraverso canzoni come My Favourite Stranger (la mia preferita), Caroline’s Monkey e People Are Good.

La chiusura è perfetta, affidata a Speak To Me, ascoltandola verrebbe quasi voglia di avere la possibilità di parlare con loro, quell’incipit Parlami e io ti seguirò è uno slogan già da solo.

A questa nuova storia musicale hanno partecipato anche alcuni musicisti a noi ben conosciuti.

Tra loro quel Richard Butler che abbiamo apprezzato con i Psychedelic Furs che ha contribuito anche alla scrittura di 4 canzoni e c’è anche un po’ d’Italia vista la presenza degli archi di Davide Rossi.

Sono tante le cose che tornano in mente ascoltando l’album, talvolta le atmosfere ci fanno rientrare nel mondo dei Joy Division, altre in quelle dei Kraftwerk, mondi apparentemente lontani che invece si fondono al meglio.

Il risultato finale è quello di un album che affronta molti temi, se in Spirit la politica la faceva da padrona, questa volta l’amore come ancora di salvezza e la fragilità dell’uomo (post Covid) si fanno apprezzare.

Ricordate la scena di Non Ci Resta Che Piangere e la frase Ricordati che devi morire?
La risposta di Troisi fu Mo’ me lo segno, ecco voi adesso segnatevi questo titolo Memento Mori e aggiungetelo alla vostra discoteca di casa, sarà una vera sorpresa.

Tracce

My Cosmos Is Mine
Wagging Tongue
Ghosts Again
Don’t Say You Love Me
My Favourite Stranger
Soul with Me
Caroline’s Monkey
Before We Drown
People Are Good
Always You
Never Let Me Go
Speak to Me

 

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