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Colin Stetson al SanFra per una partenza eccezionale

Con Colin Stetson la nuova stagione del SanFra si è regalata un’apertura eccezionale. Né, da un’artista altrettanto eccezionale, ci si aspettava niente di meno. Il rivoluzionario, più che semplicemente innovativo, sassofonista americano ha infatti ipnotizzato il pubblico dell’Auditorium San Francesco di Perugia in un’esperienza onirica, nella quale la percezione consueta della realtà si è fatta fluida fino a dissolversi. Stetson, facendo emettere ai suoi sax un canto magico fatto di suoni infiniti, grazie alla respirazione circolare che ne trasformava la linearità laminare in un disegno di vortici, cerchi concentrici, eliche, ha restituito il tempo ad una sua una natura liquida donandogli dimensioni spaziali, insolite ed inesplorate. Un concerto nell’oscurità fatto di pochi brani (tra cui l’ultimo The love it took to leave you), divisi tra sax basso e contralto, con il supporto, mai eccessivo, di effetti, loop e suoni registrati (principalmente percussioni). Pochi brani, forse, molto lunghi. “Forse” perché, come detto, il tempo perdeva il suo valore consueto per assumerne uno sconosciuto. Forse lunghi, ma apparentemente infiniti e meravigliosamente eterni, perché questo è quello che succede quando un mago ha la capacità di curvare il tempo piegandolo al proprio volere su realtà non euclidee.

La stagione SanFra 2024 è realizzata con l’organizzazione di Mea Concerti in collaborazione con il Comune di Perugia

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