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Bif&st 2024: “Gli agnelli possono pascolare in pace”

Gli agnelli possono pascolare in pace” è presente nel Concorso ItaliaFilmFest/Nuovo cinema italiano del BiF&st – Bari International Film Festival.  

Scritto e diretto da Beppe Cino, con Maria Grazia Cucinotta, Massimo Venturiello, Tiziana Schiavarelli, Rossella Leone, Umberto Sardella, Dante Marmone, Valentina Gadaleta.

 

Puglia. La Madonna Addolorata, icona sacra del paese, appare in sogno ad Alfonsina, ingenua donna di popolo. La Madonna parla con accento straniero e chiede aiuto perché seppellita sotto un albero di carrube. Il sogno turba Alfonsina che si reca in chiesa per chiedere spiegazioni alla Madonna, cioè alla statua del ‘500, venerata da secoli in paese. Ma la statua non c’è, è fuori per restauro. Che fare?

Il carrubo c’è ancora ed è nella terra di Saverio, fratello di Alfonsina; l’albero è proprio a ridosso del confine con il terreno adiacente, il terreno dei Malavasi, con i quali la famiglia dei due fratelli non ha buoni rapporti da tempo. Si scava prima da una parte, poi dall’altra grazie all’intervento del parroco. Ma di Madonne nemmeno l’ombra. La storia coinvolge Saverio, fratello maggiore di Alfonsina e custode di un qualche indicibile segreto; Youssef, pastore marocchino con una giovane figlia, Aziza, che tanto somiglia alla Madonna del sogno ma che lavora in un bar; Mariem, mamma di Aziza; Demetrio Picipò, vecchio e astioso barone paralizzato dalla cinta in giù, che gira in carrozzella per il paese assistito da Adeline, badante tunisina; Sabrie, ragazzo etiope; Ganu Malavasi, figlio di Giuseppe, il rozzo proprietario del terreno adiacente il carrubo.

 

 

Sarà proprio il giovane Ganu, mosso d’amore per Aziza, a buttare giù il confine tra i due terreni e a trovare lì sotto un ex voto: una statuetta della Madonna del Carmine in frantumi. A notte fonda, dentro il corpo della piccola statua, Alfonsina e Saverio trovano una vecchia sconvolgente confessione, che li riguarda molto da vicino.

Beppe Cino racconta «Un giallo metafisico teso al superamento di una cultura ossessionata dal feticcio della proprietà e del confine. Una quête dove la potente leva del sacro porta alla luce antichi misfatti per descrivere un presente succube di pregiudizi che individuano nell’altro, nello straniero, un nemico. Un racconto morale che fa ricorso al realismo magico per affermare che davvero si può cambiare qualcosa. Perché da sempre è il cambiamento la logica profonda di ogni storia»

Una produzione e distribuzione Draka. Prodotto da Corrado Azzollini con il contributo di Apulia Film Commission e Regione Puglia

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