Ben Harper, con i The Innocente Criminals (la formazione di fiducia che lo accompagna in tour in tutto il mondo) era sicuramente una delle stelle più attese di questa pur ricchissima edizione del cinquantenario di Umbria Jazz, e l’esibizione del cantautore californiano non ha affatto deluso le aspettative del numerosissimo pubblico che ha gremito l’Arena Santa Giuliana di Perugia. Pubblico numerosissimo e caldo, seppure ordinato, che ha risposto sì ballando, ma sul posto, prima di cedere al “richiamo della transenna” in occasione dei brani finali del concerto e dell’encore (da segnalare, in questa edizione aperta sotto il segno della leggenda Bob Dylan, una citazione, forse un omaggio, proprio dell’imperituro capolavoro dylaniano Knokin’ on Heaven’s Doors). Harper ha anche voluto ospitare sul palco quelli che ha chiamato “due tra i miei artisti preferiti”, Rhiannon Giddens e Francesco Turrisi (che su quello stesso palco si erano esibiti la sera prima), per farli unire a lui in un inedito trio.
A scaldare il pubblico per Ben Harper, in una serata già di per sé certamente non fresca, l’originalissima formazione americana dei Ranky Tranky che tiene vive nella sua musica le influenze dell’identità etnica africana della comunità Gullah.