Voglio iniziare questo racconto attraverso le parole che scrisse Ernesto Assante 5 anni fa su Repubblica:
“Ci siamo lamentati spesso negli anni passati del provincialismo della musica italiana, della sua poca capacità di guardare fuori dai nostri confini culturali, o di avere poca ambizione, di accontentarsi di “quanto basta” per arrivare ai vertici delle nostre classifiche, fare contento il proprio pubblico e nulla più.
I Subsonica non sono mai stati così e non lo sono nemmeno oggi“.
Se c’era ancora bisogno di sottolinearlo, lo show che i 5 ragazzi torinesi stanno portando in giro per l’Italia ha il sapore di un evento galattico.
Un palco che sale e scende e una scenografia fatta di luci e immagini che non ha nulla da invidiare alle grandi produzioni internazionali.
Chi si trova ad essere protagonista di una delle date del tour legato all’uscita di Realtà Aumentata, resterà abbagliato da quello che vedrà.
Di concerti ne ho visti tanti e di tutti i tipi in più di quarant’anni, ma uno così non lo avevo mai visto.
Al centro del concerto di Samuel, Max Casacci, Vicio, Boosta e Ninja come sempre, la musica, con una scaletta ricca di canzoni del passato ma farcita delle tracce del nuovo album.
Sono state poche le parole dette sul palco e sempre al posto giusto, uno show in continuo movimento con le immagini che accompagnavano ogni canzone.
Apertura con Cani Umani, ed è subito boom!
Tutta l’energia della canzone cantata dietro al pannello luminoso, ha investito il pubblico che poi si è scatenato sulle note di Mattino Di Luce.
Dopo quattro canzoni del disco nuovo, è arrivata una delle mie preferite, Cose Che Non Ho che con il suo groove ha fatto ballare tutti, anche i muri del palazzetto.
Tutti a ballare e saltare sulle note di Veleno (“il tuo veleno mi avvelenerà“), Aurora Sogna e Liberi Tutti.
Non sono mancati i “pezzi” (come dice l’amico Luca De Gennaro), perché i Sub quelli ce li hanno.
Così giù con Discolabirinto, Nuvole Rapide e Benzina Oghoshi a far tremare il palazzo.
Anche nella tappa romana è arrivato Ensi, salito sul palco sulle note de Il Cielo Su Torino.
Lui, che con Willie Peyote nel disco ha cantato Scoppia La Bolla, ha caricato il pubblico nel parterre e non solo anche sulle note di Aspettando Il Sole (cover della canzone di Neffa).
Samuel ha duettato con lui dal mixer al primo anello, stava praticamente in mezzo alla sua gente (a cantare a squarciagola anche Luca Argentero).
Di solito ai concerti c’è un siparietto che è diventato quasi fastidioso, gli artisti escono e poi rientrano per i bis.
Loro no, sono rimasti sul palco e hanno piazzato un trittico a chiudere di altissimo livello.
Sono partiti con Odore, poi l’energia di Tutti I Miei Sbagli e per chiudere Strade.
Due ore e mezza di concerto filato via alla perfezione, musica, immagini e luci al Top.
Come sottolineato da Samuel a fine concerto, dietro ad un concerto così, c’è una grande squadra che ha studiato e realizzato palco e luminarie.
Quindi grazie a Jordan Bavev che ha curato regia e scenografia, a Davide Pedrotti il light designer e ai tre moschettieri Riccardo Akasha, Tommaso Rinaldi e Niccolò Borgia i visual artist di High Files Visual per le immagini.
Mancano ancora tre date alla fine del tour, il 10 Aprile a Bologna, l’11 a Firenze e poi chiusura in casa (stesso giorno del derby della Mole) il 13 a Torino.
Setlist:
Cani Umani
Mattino Di Luce
Pugno Di Sabbia
Africa Su Marte
Cose Che Non Ho
Veleno
Aurora Sogna
Liberi Tutti
La Glaciazione
Discolabirinto
Nuvole rapide
Centro Della Fiamma
Missili E Droni
Dentro I Miei Vuoti
Giungla Nord
Universo
Il Cielo Su Torino (Feat. Ensi)
Scoppia La Bolla (Feat. Ensi)
Numero Uno (Feat. Ensi)
Aspettando Il Sole (Feat. Ensi)
Nessuna Colpa
Il Diluvio
Lazzaro
Benzina Oghoshi
Odore
Tutti I Miei Sbagli
La Strada