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Paolo Conte a Umbria Jazz un ritorno di gran classe

Musica di gran classe“. Non è solo lo slogan della radio ufficiale di Umbria Jazz, ma è anche quanto portato al festival da uno degli artisti più originali e, in qualche modo, visionari che il nostro paese abbia offerto al mondo. Quello di Paolo Conte a Umbria Jazz è stato un ritorno gradito quanto atteso, come dimostrato non solo dal sold-out fatto registrare già da molto tempo, ma soprattutto dalla partecipazione e dal religioso rispetto (se non proprio silenzio, visto che in molti non hanno resistito alla tentazione di cantare sulle note dei successi del maestro astigiano) con cui il pubblico ha assistito al concerto. Pubblico ammaliato da quelle tipiche atmosfere sospese tra l’onirico e il quotidiano nelle quali la canzone d’autore si fonde col jazz e con le ritmiche latine, accarezzato dal vellutato struscio delle spazzole e avvolto dal calore della voce profonda e vissuta dell’artista. Il concerto, anche nel rispetto dell’età non più giovanissima del protagonista, si è articolato su due tempi (per la verità abbastanza corposi) separati da un intervallo di 15 minuti, che non ha però interrotto la magia di una serata di grandissima bellezza terminata con l’ideale abbraccio sotto-palco del pubblico al poliedrico cantautore e ricambiato con un apprezzatissimo bis.

Scaletta:
Aguaplano
Sotto le stelle del jazz
Come di
Alle prese con una verde milonga
Ratafià
Recitando
Uomo camion
La frase
Dancing
Gioco d’azzardo
Gli impermeabili
Madeleine
Via con me
Max
Diavolo rosso
Le chic et le charme

Via con me 

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