Quest’anno l’uovo si è rivelato un buon amico per chi ama la musica.
Dentro c’erano tante cose belle legate alla musica, molti vinili (di cui parleremo) e anche un CD.
Quello di un artista tarantino che anche questa volta ha centrato l’obiettivo.
Sto parlando di Antonio Diodato, da un paio di settimane è uscito il suo nuovo album intitolato Così Speciale (Carosello Records).
Come ha raccontato lui stesso nelle interviste di presentazione del disco, la vittoria a Sanremo nell’anno dell’esplosione della pandemia, è stata quasi una manna dal cielo.
In quel periodo Diodato si è dato molto ai suoi fan con molte dirette Instagram.
Quella che per molti sarebbe stata una vera mazzata (vinci il festival devi rappresentare l’Italia all’Eurovision e hai già pronto il tour e tutto o quasi va in fumo), è stata trasformata in una occasione più unica che rara.
Testa bassa e lavorare, il motto che lo ha portato ad affrontare al meglio il momento difficile che tutti noi abbiamo affrontato.
Il tour poi lo fece e l’emozione di rivedere la faccia dei fan di certo non lo aveva lasciato indifferente.
In questi tre anni non si è dedicato solo ai concerti, ma si è messo anche a scrivere materiale nuovo da inserire in questo album.
Dieci canzoni che sono uno spaccato di vita, perché è proprio la vita il filo conduttore di questo suo quinto disco che arriva 10 anni dopo l’esordio con E Forse Sono Pazzo (2013).
La bellezza di questo lavoro sta proprio nella sua composizione, canzoni scritte e pensate per essere suonate con strumenti veri, spesso registrate in presa diretta come si faceva un tempo.
Forse è proprio per questo che arrivano diritte al punto, non si perdono in troppe sovrastrutture, ci sono le classiche ballate e anche canzoni più energiche.
Mi ha colpito molto una delle frasi che ha usato alla conferenza stampa di presentazione del disco.
“Così Speciale è un album pieno di luce e speranza, anche nei momenti più bui, e volevo profumasse di umanità“.
Ad accompagnarlo in questa nuova avventura ci sono gli amici di una vita, Fabio Rondanini alla batteria, Raffaele Scogna al pianoforte, Massimo Martellotta ai sintetizzatori, Roberto Dragonetti al basso, Carmelo Patti agli archi e Daniel Plentz alle percussioni.
Questa atmosfera live si percepisce all’ascolto di ogni canzone, dal primo singolo pubblicato Così Speciale all’ultima traccia del disco Vieni A Ridere Di Me.
Ottima la produzione affidata a Tommaso Colliva, che qualcuno ricorda vincitore di un Grammy Awards per Drones dei Muse.
Per la copertina dell’album, Diodato si è ispirato alle immagini dell’artista giapponese Tetsumi Kudo, aveva visto alla biennale d’arte di Venezia la mostra Flowers.
Ha chiesto a Paolo De Francesco (con cui aveva già lavorato in passato), di guardare gli scatti che aveva fatto alla mostra e lui ha reinterpretato quelle immagini e lo ha fatto al meglio.
Per l’occasione è stata anche fatta una giacca con i fiori della copertina, se cercate online facilmente troverete qualche immagine di Diodato che la indossa.
Se ce n’era bisogno, anche questa volta Diodato ha dato prova di grande stile, sia nella scrittura che nell’esecuzione.
Se devo scegliere una canzone che mi ha colpito di questo album, quella è di certo Occhiali Da Sole, dentro ci troverete tante domande che spesso non hanno risposta, così è la vita.
Ora lo aspettiamo in tour, nel frattempo lo vedremo come grande mattatore dell’altro 1 Maggio in quel di Taranto.