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I Rockets in tour in Italia

Negli anni ‘70 e ‘80, la scena musicale europea, venne scossa dall’arrivo di una band dallo stile inconfondibile:

i Rockets.

Con il loro sound futuristico e un’estetica ispirata alla fantascienza, questi pionieri dello space rock hanno lasciato un segno inconfondibile nella storia della musica.

I Rockets nascono in Francia nel 1974 per iniziativa di Claude Lemoine, produttore discografico che li trasformò in una delle formazioni più originali del panorama musicale.

La band, inizialmente nota come Crystal, adottò il nome Rockets e sviluppò un’immagine iconica caratterizzata da abiti argentati, teste rasate e make-up metallizzato.

Il loro sound fondeva rock elettronico, synth futuristici e chitarre potenti, anticipando generi come la musica synthwave. Il primo album, “Rockets” (1976), segnò l’inizio di un percorso che li avrebbe portati alla fama internazionale.

Il vero successo arrivò con l’uscita del terzo album Plasteroid (1979) e soprattutto con il successivo Galaxy (1980).

Album che contenevano hit come Future Woman, Electric Delight e Galactica.

Il gruppo conquistò il pubblico grazie ai loro spettacoli dal vivo, caratterizzati da effetti speciali, luci psichedeliche e atmosfere aliene.

Negli anni ‘80, con il cambio delle tendenze musicali, la popolarità dei Rockets iniziò a calare.

Il cambio di formazione e di stile non riuscì a mantenere l’interesse del grande pubblico, portando alla loro graduale uscita di scena.

Poi però, negli anni 2000, la band ha conosciuto una rinascita, grazie alla nostalgia per il vintage e al rinnovato interesse per la musica elettronica retrofuturistica.

Della formazione originale è rimasto solo Fabrice Quagliotti che guida dalle sue tastiere il resto del gruppo composto da Fabri Kiarelli, Gianluca Martino, Rosaire Riccobono ed Eugenio Mori.

I Rockets hanno un forte legame che li lega all’Italia, per loro una seconda casa.

Giovedì 13 Febbraio si sono esibiti nella Sala Sinopoli all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.

Per questo nuovo tour, sono stati disegnati abiti nuovi ed è stata creata anche una nuova scenografia.

Il giorno prima della tappa romana, è arrivata dalla Francia la notizia della scomparsa del cantante e frontman storico della formazione francese, Christian Le Bartz.

Fabrice Quagliotti lo ha omaggiato durante la serata, una bella foto è comparsa sullo schermo alle spalle della band e lui ha ricordato l’importanza di Le Bartz per la loro storia.

Nonostante la concomitanza con il Festival di Sanremo, il pubblico era numeroso ed ha apprezzato la serata.

Come sempre non sono mancati gli effetti luminosi, i laser verdi e non solo, che da sempre li hanno contraddistinti.

Ad un certo punto del concerto, Fabri Kiarelli ha detto: “non so come facciate a rimanere seduti“.

Gli spettatori non se lo sono fatti ripetere due volte e in un attimo sono arrivati sottopalco.

In scaletta, non solo i loro classici e le hit, tra queste la cover di On The Road Again, ma anche le canzoni del recente album intitolato The Final Frontier.

Chiusura dopo due ore di show sulle note di Galactica, se non la ricordate cercatela e riascoltatela ad alto volume.

Ci sono ancora due tappe del loro The Final Frontier Tour, questa sera (Sabato 15 Febbraio) all’Auditorium Santa Chiara di Trento e poi il 19 a Genova, Teatro Della Corte.

 

 

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