Quello di Fatboy Slim non è un concerto ma un DJ Set.
Due ore cariche di energia con canzoni che non troverete facilmente online, perché sono creazioni prodotte dallo stesso musicista inglese.
Alle spalle una carriera come musicista negli Housemartins, poi l’evoluzione lo ha portato ad essere uno dei più importanti esponenti del fenomeno Big Beat.
Il suo nome è Quentin Leo Cook, per molti Norman Cook ma anche The BPA (Brigthon Port Authority).
Ha lavorato con decine di grandi artisti, tra questi Madonna e Iggy Pop, ma anche Demon Albarn e David Byrne.
Tra le canzoni che hanno trasformato la Cavea dell’Auditorium Parco Della Musica Ennio Morricone in una discoteca a cielo aperto, anche una versione pazzesca di Burning Down The House dei Talking Heads.
L’inizio ha lasciato tutti a bocca aperta, la voce di Freddie Mercury acappella che intona Don’t Stop Me Now ha fatto cantare l’intera platea, 3500 persone che hanno ballato per due ore.
Nel pubblico molti stranieri, che ancora presenti nella capitale, non hanno perso l’occasione di godersi lo spettacolo.
Mentre suonava, alle spalle un grande schermo proiettava immagini ed effetti.
Un mini tour il suo, fatto di sole due date, dopo Roma è stata la volta di Cremona che si è accesa per un artista che a 61 anni, si è presentato scalzo sul palco.