Dopo una serata all’insegna dell’influenza e della cultura musicale africane, Umbria Jazz ha voluto trasportarci in un’altra atmosfera rovente: quella caraibica, in particolare quella della vibrante Cuba! Un viaggio solo apparentemente grande, tra due mondi distanti e separati da un oceano ma, in realtà, molto vicini musicalmente. Nella musica caraibica, infatti, a partire dalla salsa, sono evidentissime le influenze ritmiche e strumentali africane.
Ecco quindi che, dopo due grandi interpreti al femminile della cultura musicale africana, l’Arena Santa Giuliana si immerge nei ritmi e nelle sonorità caraibiche con due grandi pianisti a rappresentare, nel segno della continuità, due generazioni diverse: Chucho Valdés e Roberto Fonseca.
Chucho Valdés, uno dei musicisti più influenti non solo della musica cubana e latina, ma dell’intera scena internazionale, è stato il fondatore nel 1973 (assieme ad Armando de Sequeira Romeu) proprio del gruppo Irakere, protagonista della fusione tra le influenze musicali del jazz e quelle proprie della musica cubana. Insieme agli Irakere 50, Valdés, pervadendo man mano il pubblico con la seduzione dei ritmi e delle atmosfere caraibiche, lo ha accompagnato dalla dimensione un po’ più apollinea del concerto jazz a quella più spiccatamente dionisiaca della festa, con molte persone che ballavano un po’ dappertutto mentre altre, sottopalco, abbracciavano idealmente gli artefici di tanta palpabile e gioiosa euforia.
Nel secondo set del concerto è toccato al pianista e cantante Roberto Fonseca (che può in qualche modo considerarsi “figlio artistico” di Valdés, e non solo perché quasi coetaneo degli Irakere), col suo progetto “La Gran Diversión”, il compito di mantenere incandescente la serata e alto il livello di cubanismo. Compito che il pianista (con un passato live anche con i Buena Vista Social Club), con la propria musica in cui riesce a miscelare sapientemente svariati ingredienti tra cui salsa, mambo, rumba, ritmi afrocubani e jazz, ha saputo svolgere in maniera più che egregia.