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Umbria Jazz incontra l’Africa

Una ventata d’Africa ha investito l’Arena Santa Giuliana il 18 luglio a Umbria Jazz. Ovviamente non ci riferiamo tanto all’anticiclone che ha reso torrida la serata perugina, quanto all’atmosfera, fatta di sonorità, ritmi e colori, sprigionata dalle due artiste che si sono esibite sul palco.
La prima ad andare in scena è stata infatti Somi, vocalista, compositrice e autrice teatrale di genitori africani e cresciuta tra Africa e States, che riesce a ricongiungere le radici africane con i suoi discendenti americani, quali il soul e il jazz, al punto di far parlare per lei di new African jazz. La cantante, con la propria voce calda (incastonata in un quartetto voce, piano, basso e fiati), ha saputo tessere una tela di atmosfere rarefatte ma coinvolgenti, tanto da spingere il pubblico a esigere un lungo encore.

In maniera ancora più forte e distinta ha trasportato il pubblico di Umbria Jazz tra i colori, i suoni e i profumi del continente africano la cantante, compositrice e attrice Fatoumata Diawara. L’artista originaria della Costa d’Avorio, figura emergente dell’arte e della cultura africana nonché convinta attivista sociale, ha portato a Perugia il suo ultimo lavoro London Ko.

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