La terza serata dell’edizione 2024 di Umbria Jazz ha visto protagonista RAYE (al secolo Rachel Agatha Keen), stella nascente del Brit-Soul-R&B, che ha scelto di debuttare in Italia proprio col suo esordio alla kermesse umbra. La cantante britannica classe 1997, a volte accostata a figure anche molto impegnative (quale, ad esempio, Amy Winehouse), all’Arena Santa Giuliana ha sicuramente superato le pur alte aspettative, mettendo in scena non solo qualità vocali e interpretative di grandissima qualità, ma anche dimostrando una naturale capacità di tenere la scena. La recente vincitrice di ben 6 Brit Awards ha infatti immediatamente fatto suo il pubblico grazie al magnetismo ma anche alla simpatia, e ne ha conquistato i cuori mettendo a nudo la propria anima parlando delle proprie fragilità e delle proprie esperienze che, a volte negative, sono in qualche caso state all’origine della scrittura di alcuni brani. Sul palco di Umbria Jazz l’artista si ha saputo sapientemente miscelare propri brani originali e standards, mantenendosi in entrambe le situazioni su alti livelli di qualità interpretativa.
A scaldare una già torrida serata, prima dell’esibizione di Raye, i Cha Wa avevano portato sul palco del Santa Giuliana tutta la magia e le suggestioni di New Orleans e dei Mardi Gras Indians, alle cui tradizioni la multicolorata e scenografica funky-band è strettamente legata.