Ebbene si, in questo lunedì post 1° Maggio, non vi parlerò di quello che è successo al concertone.
Oggi voglio parlarvi di un’artista italiano che ha pubblicato il suo primo album nel 1975: Gianni Togni.
Cantautore, musicista, e poeta, ha lasciato il segno nella storia della musica italiana con la sua voce inconfondibile e le sue melodie coinvolgenti.
La sua carriera, scandita da successi senza tempo e da profonde sperimentazioni musicali, è stata un viaggio straordinario attraverso le emozioni umane.
Nato a Roma nel 1956, fin da giovane aveva un amore innato per la musica.
Dopo aver imparato a suonare la chitarra da autodidatta, ha iniziato a esibirsi nei locali della sua città natale, conquistando l’attenzione del pubblico locale con la sua voce vibrante.
Il grande pubblico ha conosciuto Gianni Togni negli anni ’80, quando ha debuttato con l’album …E In Quel Momento, Entrando In Un Teatro Vuoto etc etc.
Proprio in quel disco dal titolo lunghissimo, c’era la canzone che lo tormenta ancora oggi a più di 40 anni di distanza: Luna.
Pochi giorni fa, è stato pubblicato un nuovo album che si intitola Edizione Straordinaria (Acquarello SRL).
Sono 10 canzoni, ognuna nata da una storia vera, a dimostrazione che l’attualità va a braccetto con la musica.
Ricordate il tricheco che si addormentò sull’iceberg che poi si staccò e si ritrovò in Irlanda?
Da li è nata Ma Che Ci Faccio Qui.
Dalla storia appassionante di Monica Vitti e del compagno Roberto Russo invece, ha preso vita Niente É Bello Senza Di Te.
Il disco si apre con il suono del sitar che accompagna Un Marziano Lungo Il Tevere, non c’è un legame musicale tra una canzone e l’altra, ognuna ha una sua vita e una sua forma.
Nel singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, Parole In Libertà, è lo stesso Togni che si autointervista e si racconta.
C’è anche la storia di chi ha dovuto decidere se restare nel piccolo paese, legato alle sue radici, o se spiccare il volo per cercare fortuna altrove.
Raccontato e musicato perfettamente in Biglietti Di Sola Andata.
La canzone che però preferisco dell’album (non me ne voglia Gianni), arriva alla fine.
“Sento la città, dalla finestra ormai, nulla da quassù può farmi male e io sto bene così”.
Inizia così Con I Miei Stessi Occhi, canzone che racconta in punta di piedi il disagio che molti adolescenti provano nei confronti del mondo che li circonda.
In questo modo, guardando il mondo da una finestra come un gatto, cercano di difendersi dalle pressioni non solo fisiche, ma anche psicologiche, a cui la società moderna li sottopone.
Insomma un disco che è scritto e suonato bene, realizzato in collaborazione con Alessio Bonomo in cui hanno suonato Massimiliano Rosati, Luca Trolli, Marco Siniscalco e Aidan Zammit.
Ai cori Frankie Lovecchio, Riccardo Rinaudo, Fabrizio Palma e Rossella Ruini.
Nel disco, edizione in vinile, troverete anche un booklet che contiene il fumetto Edizione Straordinaria, realizzato magistralmente da Claudio “Greg” Gregori.